
Digital MAB è una iniziativa di formazione transdisciplinare rivolta a musei archivi e biblioteche e a tutti gli istituti, pubblici o privati, che integrano collezioni museali, archivistiche e/o bibliografiche.
La collaborazione tra musei, archivi e biblioteche ricorre nelle teorie come nelle pratiche poggiando sul presupposto che le tre tipologie di organizzazione condividano missione, pubblici, operatività.
Coinvolgendo tanto le organizzazioni quanto i professionisti che vi lavorano e facendo leva sul digitale, l’azione formativa di Digital MAB intende favorire l’innovazione dei processi organizzativi per generare una reale convergenza tra i tre diversi domini disciplinari e una reale integrazione di risorse e servizi: verso nuovi ecosistemi digitali per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e nuovi modelli di creazione di valore.
Timeline
Il ruolo chiave della Faculty
Il coordinamento scientifico del progetto è in capo alla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali che, per definire le linee programmatiche dei percorsi formativi, lavora in costante dialogo con AIB Associazione italiana biblioteche, ANAI Associazione nazionale archivistica italiana e ICOM International Council of Museum Italia e si avvale di una Faculty composta da professionisti del settore di altissimo profilo:
Chiara Veninata
La Faculty contribuisce alla definizione degli obiettivi formativi dei corsi, partecipa alla individuazione dei contenuti della formazione e delle metodologie didattiche pertinenti, collabora alla identificazione delle modalità di valutazione e certificazione delle conoscenze e competenze e alla scelta dei docenti e dei formatori.
Per le organizzazioni
Attraverso un bando pubblico, Digital MAB finanzia fino a 10 interventi di ricerca-azione, presentati da istituti, singoli o in forma aggregata, pubblici e privati, che operano in prospettiva MAB in contesti di trasformazione digitale.
Per 9 mesi, un gruppo di lavoro, dal carattere interdisciplinare, lavora all’iniziativa oggetto di candidatura, con l’accompagnamento metodologico di un tutor fornito dalla Scuola dei beni e delle attività culturali. Le attività pratiche possono intrecciarsi con momenti di formazione specifica offerta in risposta a esigenze eventualmente emergenti durante la ricerca-azione. In tal modo, le organizzazioni MAB possono cercare e individuare soluzioni sostenibili alle criticità riscontrate nelle precedenti esperienze di integrazione e lavorano a consolidare o migliorare le pratiche di successo; d’altra parte, i professionisti MAB possono ripensarsi non solo come risolutori di problemi strumentali ma come artefici creativi e riflessivi.
Per i professionisti della cultura
I seminari Digital MAB
Da febbraio a maggio 2025, quattro seminari, in altrettante città d’Italia, grazie al contributo di affermati esperti di dominio, spaziano dalla descrizione dei tre domini e dei relativi sistemi informativi (con Chiara Veninata, Simonetta Buttò, Fabrizio Magnani) alle questioni etiche connesse alla comunicazione digitale (sviscerate da Sarah Dominique Orlandi), dai modelli di uso e riuso dei dati (analizzati da Iolanda Pensa) al valore economico del patrimonio cuturale digitale (raccontato da Giovanni Michetti).
Digital Heritage Explorers
A partire da settembre 2025, fino a 60 professionisti italiani, selezionati attraverso un bando pubblico, hanno la possibilità di un breve periodo di mobilità presso una delle istituzioni della Netwerk Digitaal Erfgoed, eccellenza olandese nata a supporto della trasformazione digitale culturale del Paese: quattro gruppi di professionisti provenienti da musei, archivi, biblioteche, operano per circa una settimana in un contesto altamente transdisciplinare e si confrontano con l’approccio dei colleghi olandesi che attuano la National Digital Heritage strategy.
