Tecnologia nei musei: cosa cercano davvero i visitatori? 

La tecnologia è sempre più parte integrante dell’esperienza museale, e rappresenta una straordinaria opportunità per arricchire la visita e coinvolgere il pubblico. Ma cosa cercano davvero i visitatori? I dati ci offrono spunti preziosi per progettare esperienze digitali sempre più efficaci e significative.

Musei e digitale: il report

Secondo il report “Nuove tecnologie di mediazione del patrimonio culturale” della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, emerge un quadro interessante: i giovani tra i 18 e i 34 anni sono molto attenti alla qualità dell’esperienza tecnologica. Non si accontentano di effetti speciali fini a sé stessi, ma desiderano strumenti che arricchiscano davvero la visita, valorizzando le opere e offrendo narrazioni autentiche. 

Questa attenzione alla qualità è indice di un pubblico esigente, curioso e pronto ad accogliere soluzioni digitali ben progettate. Esperienze immersive, emozionanti e memorabili che non si limitano all’interazione, ma fanno sentire il visitatore parte della storia. 

Un altro dato riguarda la disponibilità a investire in contenuti digitali di qualità: oltre il 50% degli intervistati è disposto a pagare un piccolo extra per accedere a esperienze tecnologiche ben realizzate. Questo apre nuove prospettive per la sostenibilità economica dei musei e stimola la progettazione di soluzioni sempre più curate e innovative. 

La tecnologia, quindi, non è vista come un’alternativa alla narrazione tradizionale, ma come un potente alleato. Le audioguide digitali, le app con percorsi tematici, i totem interattivi, i pannelli con avatar narranti o i QR code che sbloccano contenuti multimediali sono strumenti apprezzati, soprattutto quando arricchiscono la visita con contesti, storie e dettagli che valorizzano le opere. 

Anche la realtà aumentata, se ben integrata, può offrire un valore aggiunto importante, trasformando la visita in un racconto coerente e immersivo. Questi strumenti rispondono al desiderio – espresso in particolare dai visitatori over 35 – di vivere esperienze più inclusive, narrative e coinvolgenti. 

Il report “Nuove tecnologie di mediazione del patrimonio culturale” offre una fotografia aggiornata e ricca di insight sulle percezioni del pubblico italiano. Un punto di partenza prezioso per operatori culturali, progettisti, policy maker e chiunque voglia innovare l’esperienza museale in modo efficace e sostenibile. 

Vuoi approfondire i risultati della ricerca? 

📥 Scarica il report completo “Nuove tecnologie di mediazione del patrimonio culturale” e approfondisci i trend che stanno cambiando il modo di vivere musei e mostre. 

Crediti

Il report “Nuove tecnologie di mediazione del patrimonio culturale” è parte del progetto Dicolab. Cultura al digitale, realizzato dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, promosso dal Ministero della Cultura – Digital Library e finanziato dall’Unione europea – Next GenerationEU. La ricerca è stata condotta in collaborazione con formules S.r.l., e curata da Guido Guerzoni,Flaminia Iacobucci, Irene Rotellini e Camilla Barozzi. 

Note metodologiche 

L’indagine è stata condotta nel marzo 2025 tramite metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione di 1.028 rispondenti italiani, di età compresa tra i 18 e i 74 anni, che hanno visitato almeno un luogo della cultura negli ultimi sei mesi.

Il campione è rappresentativo della popolazione italiana per genere, età, area geografica e titolo di studio, con una leggera sovra-rappresentazione di individui con maggiore familiarità tecnologica. Il questionario comprendeva 21 domande, suddivise tra profilazione sociodemografica, rapporto con la tecnologia, valutazione delle esperienze digitali e aspettative future.