Gli ospiti del convegno

Derrick de Kerckhove
Ludovic Delepine
Giovanni Michetti
Antonella Pinna
Roberto Balzani
Gino Roncaglia
Martina Bagnoli
Claudio Leombroni
Mirco Modolo
Paolo Baldi
Chiara Veninata
Sarah D. Orlandi
Iolanda Pensa

Introduzioni alle sessioni

Sessione 1  
L’evoluzione diacronica del digitale e l’impatto su archivi, biblioteche e musei
Roberto Balzani
, Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Il digitale ha certamente un futuro, ma, almeno nell’ambito del patrimonio, un passato incerto e frammentario. Perché? Che cosa ha determinato il primo impulso alla digitalizzazione dei beni culturali e quali sono state le caratteristiche di questa prima stagione? Porsi questa domanda appare legittimo, per comprendere le ragioni di una memoria così labile, eppure collegata ad attività, istituti, persone e tecnologie. E a tante risorse. A quarant’anni circa dalle prime imprese aurorali, la storicizzazione di un percorso accidentato e complesso, in bilico fra centro e periferia, appare – in un momento di crescita e di svolta quale mai si era visto in Italia – di particolare interesse.

L’impatto del digitale sulla conoscenza
Gino Roncaglia
, Università Roma Tre
Gli strumenti di organizzazione delle conoscenze all’interno dell’ecosistema digitale si sono basati per decenni su un progressivo raffinamento dei modelli sistematici e classificatori ereditati da una lunga tradizione: quella che va dalle Categorie di Aristotele alle ontologie formali e agli open linked data, passando per l’enciclopedismo e per i vari sistemi di descrizione e metadatazione sviluppati in particolare – ma non unicamente – in ambito MAB. Questa tradizione ha certo conosciuto tensioni interne che hanno portato alla nascita di idee in parte nuove (fra cui, in ordine sparso e non esaustivo, la classificazione a faccette di Ranganathan, l’uso di strutture ipertestuali, le folksonomies, le ontologie relazionali…), senza però che questo ne mettesse davvero in discussione i principi di base, ben riassunti nell’efficace slogan Pensare/Classificare, titolo di una raccolta di saggi di uno scrittore pure in parte ‘irregolare’ come Georges Perec.
La nuova intelligenza artificiale generativa sfida questa tradizione in maniera assai più radicale, e propone modelli completamente nuovi di gestione, produzione, interpretazione e riuso delle conoscenze. Al sostanziale determinismo dell’approccio classificatorio si affianca e sempre più spesso si sostituisce un nuovo paradigma statistico-probabilistico capace di produrre modelli il cui funzionamento concreto ci è in parte oscuro, ma che – sul piano pratico – risultano incredibilmente efficaci.
Che rapporti ci sono fra questi due paradigmi? Si tratta di due strade inconciliabili, o la Retrieval Augmented Generation (RAG) può rappresentare effettivamente una strategia capace di offrirci il meglio di entrambi i mondi?

Dalle biblioteche digitali agli spazi digitali: raccolte, collezioni, servizi
Martina Bagnoli
, Europeana Foundation
La creazione di uno spazio dati europeo al centro della costruzione di un digital single market dell’Unione Europea rappresenta un passaggio importante per l’archiviazione, la gestione e l’utilizzo delle collezioni digitali dell’eredità culturale europea. Europeana che è l’operatore dello spazio dati culturale europeo ha il compito di effettuare il passaggio da piattaforma a spazio dati del patrimonio culturale degli stati membri. La relatrice presenterà cos’è uno spazio dati, quali sono gli elementi principali che lo distinguono da una piattaforma e come viene utilizzato. Saranno identificati casi di studio per l’utilizzo decentralizzato dei dati e il ruolo che sistemi di Intelligenza Artificiale possono avere nella gestione delle collezioni digitali. Viceversa, saranno altresì evidenziati i modi in cui il patrimonio culturale digitale può essere utilizzato per l’allenamento di sistemi di AI, senza nascondere le criticità che questi sistemi rappresentano per il mondo del Digital Cultural Heritage.

 

 

Sessione 2 • Digitale tra presente e futuro
modera
Giovanni Michetti, Sapienza Università di Roma
intervengono
Ludovic Delepine, European Parliament Archives Unit 
Le sfide dell’archiviazione digitale in Parlamento

Derrick de Kerckhove, Media Duemila
Elucubrazioni sul capitale cognitivo digitale delle biblioteche

In questa sessione, moderata da Giovanni Michetti (Università di Roma – La Sapienza) si concentrano le riflessioni di Ludovic Delepine e Derrick de Kerckhove.
Ludovic Delepine, capo dell’Unità Archivi del Parlamento Europeo, parlerà delle sfide e delle innovazioni nell’archiviazione digitale all’interno del Parlamento europeo. Dopo una breve storia della funzione archivistica, Delepine descriverà l’organizzazione complessa degli archivi, che include diverse unità specializzate per documenti scritti e multimediali. Affronterà i processi chiave come l’acquisizione, il trattamento e la valutazione dei documenti, evidenziando le sfide legate al rispetto dei regolamenti e alla gestione della qualità dei documenti digitali. Inoltre, presenterà soluzioni innovative come Archibot, un sistema di intelligenza artificiale per la gestione delle richieste di documenti.

Il sociologo e teorico dei media Derrick de Kerckhove, esplorerà il concetto di “capitale cognitivo digitale” e il suo impatto sulla nostra società. Analizzerà come la lettura e la scrittura abbiano storicamente contribuito alla crescita del capitale cognitivo umano, trasformando il linguaggio in uno strumento di innovazione. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi, stiamo assistendo a una crisi epistemologica, dove funzioni cognitive come la memoria e l’immaginazione vengono esternalizzate, potenzialmente riducendo le capacità cognitive umane. De Kerckhove discuterà anche le opportunità offerte dall’IA generativa per la conservazione del patrimonio culturale e in particolar modo l’innovazione e trasformazione delle biblioteche in ambienti dinamici e interattivi.

Sessione 3 • Creare connessioni: la dimensione digitale nella prospettiva MAB
Tavola rotonda
modera
Fabrizio Pedroni, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
intervengono
Claudio Leombroni, referente nazionale MAB per AIB Associazione Italiana Biblioteche
Mirco Modolo, referente nazionale MAB per ANAI Associazione nazionale archivistica italiana
Antonella Pinna, referente nazionale MAB per ICOM International Council Of Museums
Paolo Baldi, Regione Toscana

Dal 2011, MAB rappresenta un coordinamento permanente volto a esplorare le prospettive di convergenza tra i professionisti degli archivi, delle biblioteche e dei musei. Queste tre tipologie di organizzazioni condividono la missione di conservare e valorizzare il patrimonio culturale, rivolgendosi alle stesse comunità e offrendo servizi similari. Tuttavia, affrontano quotidianamente sfide comuni, dalle trasformazioni tecnologiche ai mutamenti sociali, che influenzano la gestione e l’accessibilità del patrimonio.
Durante questa tavola rotonda sarà esaminato lo stato dell’arte della prospettiva MAB, analizzando i vantaggi e le criticità emerse ad oggi. Saranno condivisi alcuni esempi virtuosi e si valuterà come il Piano Nazionale di Digitalizzazione del Patrimonio Culturale possa rappresentare una risorsa chiave per promuovere un approccio sistemico e sinergico tra musei, archivi e biblioteche.

Inoltre sarà approfondito come il digitale possa essere un fattore abilitante per l’integrazione MAB, valutando rischi, opportunità e punti di attenzione nel processo di trasformazione digitale in corso, non tralasciando le variabili più importanti: la formazione degli operatori, l’organizzazione, gli strumenti digitali e la regolamentazione, per favorire la creazione di buone pratiche e modelli replicabili.

 

Sessione 4 • Il progetto Digital MAB

I sistemi informativi dei domini MAB: presente e futuro
Chiara Veninata
, Istituto Centrale per gli Archivi
I sistemi informativi per i beni culturali puntano alla massima valorizzazione del patrimonio. Essi soffrono ancora di chiusura, autoreferenzialità e frammentazione. Oggi, grazie a ingenti investimenti e a una nuova visione del patrimonio. l’obiettivo – anche nell’ambito del Ministero della Cultura – è realizzare un ecosistema tecnologico aperto, trasparente e intelligente che riesca a interconnettere le informazioni sul patrimonio culturale per renderlo più vivo, inclusivo e duraturo.

Comunicazione digitale ed etica del coinvolgimento
Sarah D. Orlandi
, Creando. Idee e strategie per la cultura
Il progetto formativo si concentra sul ruolo della comunicazione nei progetti di digitalizzazione del patrimonio MAB. In quali momenti e con quali funzioni entra nel processo che dalla missione, si concretizza in processi di digitalizzazione, ed arriva ai pubblici?  La comunicazione si concentra sull’innovazione di significato, e sulla risignificazione del patrimonio culturale in base ai valori del contemporaneo partendo sempre dai bisogni dei pubblici e degli stakeholder e con l’obiettivo fondamentale del loro coinvolgimento attivo. In ambiente web può contribuire alla narrazione e progettazione differenziata per i diversi pubblici, in particolare dei pubblici giovani, grazie ad un approccio multicanale, multimodale e interoperabile. L’analisi di scenario è la tappa metodologica iniziale del processo di definizione della strategia e parte dall’analisi della propria specificità culturale e delle qualità e dei limiti dell’ecosistema digitale MAB e dall’individuazione dei bisogni. Il seminario affronterà queste prospettive da angolature diverse e sempre con ricadute operative. 

Uso e riuso. Potenziare coinvolgimento, visibilità, interoperabilità e impatto
Iolanda Pensa
, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Musei, Archivi e Biblioteche (MAB) svolgono da sempre un ruolo attivo nella valorizzazione e fruizione del proprio patrimonio. Con l’avvento dell’open access e l’urgenza di adottare un approccio inclusivo capace di coinvolgere tutte le comunità, questa attenzione si è ulteriormente ampliata. Le istituzioni culturali sono sempre più impegnate a sperimentare nuovi linguaggi e approcci per essere accessibili a un pubblico diversificato e globale. Il concetto stesso di pubblico si è trasformato, evolvendo da un ruolo passivo di destinatario della cultura a un ruolo attivo, in cui le persone accedono, interpretano e partecipano alla produzione culturale. È in questo contesto che si colloca l’uso e il riuso del patrimonio digitale.
Rendere i dati e le risorse aperti e riutilizzabili non solo amplia il coinvolgimento, ma accresce anche la visibilità, l’interoperabilità e l’impatto delle istituzioni culturali, creando nuove opportunità di sinergia tra musei, archivi e biblioteche e collegando collezioni, fonti e contenuti.
Parallelamente, la società è chiamata a partecipare attivamente, contribuendo alla documentazione, diffusione e valorizzazione del patrimonio culturale, moltiplicandone i significati e rafforzandone l’impatto.
Si presentano e discutono i metodi e le strategie che le istituzioni possono adottare per promuovere e facilitare usi virtuosi della propria documentazione, favorendo collaborazione, creatività e partecipazione attiva.

Il valore economico del patrimonio culturale digitale
Giovanni Michetti
, Sapienza Università di Roma
La trasformazione digitale è un fenomeno pervasivo che ormai da anni interessa anche il settore culturale: abbiamo un vasto patrimonio di risorse culturali create, usate e conservate in formato digitale. La letteratura sul rapporto tra economia e cultura – e sul valore dei beni culturali – è piuttosto ampia, ma l’ingresso del digitale nei luoghi della cultura costituisce un fattore dirompente e dunque ragionare per analogia non risulta molto utile né aiuta a comprendere il ruolo trasformativo delle tecnologie digitali. è necessario elaborare nuovi modelli e nuove formule che consentano di apprezzare adeguatamente il valore economico dei beni culturali digitali, non solo al fine di inserirli in un circuito virtuoso di opportunità per il territorio, le comunità e la società in generale, ma anche per garantirne la corretta tutela e conservazione.

Programma della giornata

9.00 – 9.30 | Saluti istituzionali
Onofrio Cutaia, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali

9.30 – 11.00 | Sessione 1  
modera
Martina De Luca, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
intervengono
Roberto Balzani, Alma Mater Studiorum Università di Bologna L’evoluzione diacronica del digitale e l’impatto su archivi, biblioteche e musei
Gino Roncaglia, Università Roma Tre L’impatto del digitale sulla conoscenza
Martina Bagnoli, Europeana Foundation Dalle biblioteche digitali agli spazi digitali: raccolte, collezioni, servizi

Pausa caffè

11.30 – 13.00 | Sessione 2 • Digitale tra presente e futuro
modera
Giovanni Michetti, Sapienza Università di Roma
intervengono
Ludovic Delepine, European Parliament Archives Unit
Derrick de Kerckhove, Media Duemila

Conclusioni mattina

Pausa pranzo

14.30 – 15.30 | Sessione 3 • Creare connessioni: la dimensione digitale nella prospettiva MAB
Tavola rotonda
modera
Fabrizio Pedroni, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
intervengono
Claudio Leombroni, referente nazionale MAB per AIB Associazione Italiana Biblioteche
Mirco Modolo, referente nazionale MAB per ANAI Associazione nazionale archivistica italiana
Antonella Pinna, referente nazionale MAB per ICOM International Council Of Museums
Paolo Baldi, Regione Toscana

15.30 – 17.00 | Sessione 4 • Il progetto Digital MAB
modera
Marzia Piccininno, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
intervengono
Mirko Vecchiarelli, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali Presentazione del bando di ricerca-azione Il percorso formativo
Chiara Veninata, Istituto Centrale per gli Archivi I sistemi informativi dei domini MAB: presente e futuro
Sarah D. Orlandi, Creando. Idee e strategie per la cultura Comunicazione digitale ed etica del coinvolgimento
Iolanda Pensa, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Uso e riuso. Potenziare coinvolgimento, visibilità, interoperabilità e impatto
Giovanni Michetti, Sapienza Università di Roma Il valore economico del patrimonio culturale digital
Elena Pelosi, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali Digital Heritage Explorers Dutch Edition

17.00 -17.30 | Conclusioni