In ascolto dei territori

Quali sono le competenze, gli obiettivi e gli strumenti che servono ai territori per gestire il processo di trasformazione digitale in ambito culturale? Per rispondere a questo interrogativo la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali ha organizzato a LuBeC2023, il 28  e il 29 settembre, il cantiere “Trasformazione digitale”, d’intesa con la Digital Library del Ministero della cultura e con il supporto di Promo PA.

Il cantiere “Trasformazione digitale”

Due giornate, quattro tavoli di lavoro, 67 tra amministratori pubblici, esperti e rappresentanti del mondo delle imprese, degli istituti e dei luoghi della cultura, provenienti da 18 regioni.

L’obiettivo: far emergere i fabbisogni di competenze, confrontarsi sulle azioni formative conseguenti e individuare le alleanze territoriali possibili per sostenere il processo di trasformazione digitale in ambito culturale. Agli obiettivi operativi si è aggiunto un imperativo più ampio, quello di condividere una visione del processo di sviluppo, che sostenga la relazione tra digitale e patrimonio culturale anche dopo la scadenza del PNRR.

Al fianco della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, nel ruolo di facilitatori, gli esperti della società Mediateur hanno co-condotto gli incontri online, propedeutici al cantiere “Trasformazione digitale” e co-progettato il percorso di emersione dei fabbisogni culminato nelle attività dei tavoli operativi a LuBeC.

La relazione con i territori

Per la Scuola dei beni e delle attività culturali, l’appuntamento di LuBeC è stato occasione per rafforzare la collaborazione con i territori necessaria per intercettare e rispondere alle esigenze concrete dei professionisti della cultura. Un nuovo tassello nel grande lavoro di sensibilizzazione, raccolta e analisi dei fabbisogni formativi funzionale alla progettazione delle azioni di formazione dedicate a tutto il vasto ecosistema – persone, organizzazioni e istituzioni – che agisce nel sistema culturale e che è chiamato a raggiungere obiettivi ambiziosi e complessi.
Il laboratorio, molto partecipato e costruttivo, è stato il risultato di una lunga preparazione, avviata con il prezioso contributo della Conferenza Stato-Regioni, che ha rappresentato la naturale prosecuzione del lavoro di progettazione partecipata Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND)

Prossime tappe

L’appuntamento è ora a novembre con un nuovo incontro che sarà l’occasione per restituire i risultati del laboratorio di Lucca e per tracciare le prossime tappe del percorso.
Contemporaneamente, è in programma un progetto pilota con la Regione Umbria, con la collaborazione e il supporto della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, per individuare, a partire dai casi di studio delle campagne di digitalizzazione in corso sul territorio, un modello di formazione replicabile.